Domanda: cosa si intende per BUSINESS PLAN?
Risposta: il BUSINESS PLAN è un documento che sintetizza il piano imprenditoriale. Prende spunto dall’idea imprenditoriale, definisce il modello produttivo o commerciale, pianifica le esigenze di mezzi di produzione, siano essi beni strumentali, forza lavoro e capitale. Una volta definito il piano aziendale si ipotizzano i movimenti finanziari per capire le iniziali esigenze ed il tempo di rientro, fino all’autofinanziamento.
Domanda: che finalità ha?
Risposta: ha due principale finalità, la prima, quella interna, deve far capire all’imprenditore se vale la pena mettere i propri soldi in quel progetto ovvero se è meglio investirli in fonti reddituali più sicure; il secondo, quello esterno, deve essere in grado di capire ed interpretare i mercato di riferimento fino ad attirare potenziali soci, finanziatori e/o partner commerciali.
Ecco, l’imprenditore che inizia bene fa prima i conti e valuta se l’impresa sta in piedi e produrrà reddito ed in quanto tempo potrà cominciare ad essere autonoma finanziariamente. E’ sicuro che i conteggi ed i calcoli possano essere non del tutto corretti proprio perché si fondano su assunzioni e/o approssimazioni, ma la costante verifica e correzione del BUSINESS PLAN aiuta l’imprenditore ad essere sul pezzo e critico verso il proprio operato.
Domanda: come si imposta un BUSINESS PLAN?
Risposta: innanzitutto è indispensabile capire il contenuto necessario di un BUSINESS PLAN:
- descrizione sommaria del progetto;
- presentazione dell’imprenditore e del management;
- analisi di mercato e obiettivi di vendita;
- analisi del processo produttivo;
- definizione del fabbisogno di beni strumentali, tecnologia necessaria, personale;
- strategia;
- organizzazione commerciale;
- piano di marketing;
- piano di fattibilità economico – finanziaria almeno triennale.
Domanda: come si fa un BUSINESS PLAN?
Risposta: il BUSINESS PLAN è composto da due parti una qualitativa ed una quantitativa. Pensate che prima di tutto voi, ma subito dopo, tutti gli altri soggetti coi quali avrete a che fare nello sviluppo della vostra impresa devono sapere che cosa volete fare e come intendete farlo. Questa parte è indispensabile per introdurre il lettore all’esposizione dei dati che avverrà nella seconda parte del piano, oltre alla presentazione dell’impresa o del progetto e alla trasmissione della visione imprenditoriale sottostante, si compone di quelle analisi e studi necessari per una corretta comprensione del mercato, della concorrenza, del prodotto/servizio offerto e del piano strategico e operativo.
La seconda parte, quella quantitativa o numerica, è composta da una analisi economicofinanziaria che comprende invece aree di analisi di investimento e di bilancio. Il fine è quello di fornire uno strumento che consenta di interpretare i dati raccolti nella prima parte del BUSINESS PLAN, disponendoli in una serie di prospetti che guidino il lettore nella valutazione del progetto e che siano al contempo gli strumenti per una presentazione professionale e accurata dello studio.
Domanda: è un documento complesso, quindi, farlo da solo è possibile?
Risposta: direi di sì ma sconsiglierei dal farlo. Sono troppi i punti critici, innanzitutto,
FORMA E CONTENUTI che deve essere
- semplice ed essenziale;
- misurato utilizzo di diagrammi e tabelle;
- rimandare ad allegati che descrivono in modo esteso alcuni aspetti (in genere tecnici);
- contenere informazioni veritiere, accurate ed utili.
FOCALIZZAZIONE,
ovvero fare capire che il prodotto o il servizio offerto soddisfa un’esigenza di mercato;
CALCOLI
occorre, prima di introdurre il lettore ai calcoli, comporre la lista delle principali assunzioni che sono state decise per la proiezione dei risultati economico-finanziari;
STIMA DELLE VENDITE
la previsione delle vendite è un molto critico nella redazione di un business plan, dai cui esiti dipende l’intera validità delle previsioni anche di spesa e di investimento; se fatto male o in modo approssimativo, l’intero BUSINESS PLAN perde efficacia
VERIFICHE DI BREAK-EVEN POINT
i calcoli previsionali sull’andamento dell’attività conducono in modo esatto al punto di pareggio operativo che l’azienda dovrebbe raggiungere in base alle stime di fatturato e di conto economico; questo punto di pareggio si chiama nella prassi punto break-even operativo.
Fine.