anche il socio receduto può proporre querela nei confronti dell’amministratore infedele

l’infedeltà patrimoniale dell’amministratore? l’azione di responsabilità non spetta solo alla società!

il caso posto ad esame della corte di cassazione penale riguarda la condotta infedele dell’amministratore volta a compromettere gli interessi della società ma anche, disgiuntamente, dei singoli soci che subiscono l’impoverimento del proprio patrimonio. nella fattispecie era stata disposta una misura cautelare a tutela del credito vantato da un socio receduto dalla società e costituitosi come parte civile.

la suprema corte, con sentenza del 23/8/16 n.35384 ha affermato il principio giurisprudenziale secondo cui, nel caso di infedeltà patrimoniale, “anche al socio receduto va riconosciuto il diritto all’azione di responsabilità, in quanto questi è da considerare come persona offesa dal reato”.

la corte ha precisato che il socio non perde la legittimazione a proporre querela in quanto è evidente che, anche se è receduto dalla società, non perde al momento dello scioglimento del rapporto sociale, la qualità di parte offesa.

ancora, la corte stabilisce che quanto appena affermato si basa sul presupposto che “il fatto genetico illecito (costituente reato), produttivo di un pregiudizio nella sua sfera giuridica si è verificato ben prima della sua uscita dalla società e ciò a prescindere dal fatto che la quantificazione concreta del danno si appalesa solo all’atto della liquidazione della quota”.

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