protezione del patrimonio – saper fare impresa – responsabilita’ amministratori 2

In questa puntata di #fiscoxtutti, all’interno del filone sulla protezione del patrimonio, parliamo di responsabilità degli amministratori, sfatando miti e definendo i confini della responsabilita’ solidale degli stessi.

domanda: buongiorno e ben ritrovati presso lo studio della bella associato. oggi, con i nostri esperti di leggi e tributi. oggi siamo con il dott. stefano della bella commercialista e patrimonialista, parliamo di responsabilita’ degli amministratori ripartendo da dove dottore?
risposta dottore: ripartiamo riproponendo i due miti sfatati la scorsa settimana:
1. “faccio una srl così non rischio il mio patrimonio”, falso!dise
2. “ci sono gli amministratori delegati, fanno tutto loro, sono loro che rischiano”, falso anche questo.

domanda: allora le faccio la domanda che sorge spontanea, io ho sempre saputo che con una srl la responsabilita’ patrimoniale è limitata, vuol dire che non è vero?
risposta dottore: diciamo che non è sempre vero, o meglio, dipende. le normative vanno conosciute bene, se uno è approssimativo rischia di più.
allora cerchiamo di spiegare meglio il concetto:
se sono solo un socio di capitale ed ho già un mio lavoro, magari ho un po’ di soldi da parte e decido di investirli in una srl con qualcun altro che la gestisce, è vero non rischio il mio patrimonio, nel caso perdo quello che ci ho messo e magari gli utili fatti negli anni;
se sono anche amministratore, come in quasi tutte le srl che conosco e come immagino sia composto il nostro tessuto imprenditoriale, rispondo col mio patrimonio a seconda di come mi comporto da amministratore e se faccio parte di un consiglio di amministrazione anche di come si comportano gli altri amministratori.
semplificando, un socio non risponde dei debiti sociali col patrimonio personale a meno che non derivino da una responsabilità amministrativa.

domanda: ma se mi comporto in modo corretto da amministratore e da componente del consiglio di amministrazione non corro rischi sul mio patrimonio.
risposta: non sempre, non è così facile. qui dobbiamo entrare in un campo minato un po’ tecnico. come abbiamo detto settimana scorsa, nella srl c’è la responsabilità solidale di tutti gli amministratori. solidarietà vuol dire che il danneggiato può avanzare la richiesta danni verso il soggetto più capiente per l’interno danno; spetterà poi, a quest’ultimo rivalersi sugli altri amministratori. questa responsabilità solidale coinvolge tutti gli amministratori salvo che questi provino di essere esenti da colpa. attenzione, non ho detto dolo ma colpa.

domanda: ci potrebbe spiegare la differenza tra dolo e colpa?
risposta: si nessun problema, lo faccio brevemente perché non vorrei decentrare l’attenzione su concetti giuridici quando invece ne stiamo affrontando diversi di natura patrimoniali, però qui è doveroso. il concetto di dolo si spiega facilmente colla volontà di arrecare un danno. il concetto di colpa si spiega più difficilmente in senso positivo ma più facilmente in senso negativo “tutto ciò che non è dolo”. quando causiamo un danno per imprudenza, negligenza, imperizia. quando un evento era prevedibile e non ci siamo attivati per impedirlo ovvero quando non abbiamo rispettato le norme di legge.
quello che voglio che rimanga in mente di questa puntata è che non è necessario che un amministratore agisca colla volontà di provocare un danno, ma quasi tutte le volte in cui lo provoca lo fa con colpa, così come declinata poche parole fa.
si tenga poi in conto che all’amministratore viene chiesto un grado di diligenza superiore a quella del buon padre di famiglia.
parliamo di un uomo d’affari al quale si chiedono maggiori competenze ed esperienza.

domanda: e come fa un amministratore a non essere responsabile, lo è sempre?
risposta: intanto ti farei notare come siano connessi e connaturati la figura di chi amministra e la responsabilità: l’amministratore di condominio, la baby sitter, la scuola, in questi ambiti è chiaro qui il nesso tra amministrare e responsabilità, altrettanto lo deve essere amministrare un’azienda e la responsabilità derivante.
se parliamo di amministratore unico, non c’è scampo. se parliamo di cda, quindi consiglio di amministrazione, l’unico modo per far valere l’assenza di colpa gli amministratori è l’espressione di dissenso rispetto alle operazioni compiute dagli altri amministratori mediante verbale. l’omissione del dissenso a verbale impedisce di far valere l’assenza di colpa.
quindi, i signori “non è il caso di fare sempre l’antipatico ed il precisino” e “forse non è il caso di essere formali tanto gliel’ho già detto a voce” sarebbe meglio di dimettessero da cda o facessero una buon polizza contro la responsabilità degli amministratori.

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