per un mondo più green: più patrimonialista, meno commercialista

tutto ciò che un commercialista scarta, un patrimonialista lo recupera e valorizza.
in che senso?

il buon commercialista aiuta l’imprenditore a scegliere la corretta forma societaria con l’effetto, secondario ma desiderabile, che i rischi da essa derivanti siano i più limitati possibili e non incidano la serenità famigliare. il buon patrimonialista, invece e dopo aver protetto il patrimonio personale, assiste l’imprenditore nello scegliere la forma societaria più adatta affinché i rischi personali non intacchino il patrimonio aziendale e sia preservata la continuità d’impresa.
tra i due meglio il secondo, ovvio.

è una rivoluzione copernicana.
ve la spiego con una metafora che interessa i costi fissi e costi variabili. chi fa impresa ben sa che un costo fisso è un costo che rimane tale al variare della quantità prodotta mentre il costo variabile è quel costo che aumenta coll’aumentare della quantità prodotta. esempi? il canone di locazione è un costo fisso, la materia prima è un costo variabile. ma adesso provate a guardarla sotto questo punto di vista: se aumento la produzione il costo variabile rimane fisso mentre il costo fisso diventa variabile, nel senso l’incidenza della locazione sul costo di produzione di ogni singolo pezzo diminuisce, varia, mentre l’incidenza della materia prima sul costo di produzione di ogni singolo prezzo rimane fissa.
con questo esempio cosa voglio dire: dipende da chi guarda le cose e dall’approccio che ha.

arriviamo al punto, la rivoluzione copernicana è che il patrimonialista vede la responsabilità del socio di società di persone come limitata e quella del socio di società di capitali come illimitata.
si ho scritto giusto, non mi sono sbagliato.

guardiamo l’effetto che le società hanno nei confronti dei creditori dei soci, ripeto creditore personale del socio che nel codice civile viene declinato con l’espressione creditore particolare del socio.

cioè, se è pur vero, ed è patrimonio comune, che per debiti sociali, nelle società di persone, tranne l’accomandante nelle sas, rispondo illimitatamente e solidalmente coi miei beni presenti e futuri – art.2740 – è altrettanto vero che per i miei debiti personali non rispondo con la quota sociale. viceversa, nelle società di capitali, genericamente perché non vale nel caso in cui io sia socio ed amministratore, la mia responsabilità per i debiti sociali è limitata ma per i miei debiti personali io rispondo illimitatamente coi beni presenti e futuri.
– quota sociale: bene presente;
– utili derivanti dalla quota sociale: beni futuri.

ora, date a cesare quel che è di cesare: ciò che il commercialista scarta, società di persone, il patrimonialista recupera e valorizza.

tutto dipende da che punto di vista guardi le cose.

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