“equitalia” notifica con pec e firma digitale: la cassazione ne conferma la piena validità

imprenditori costretti a comprare il dispositivo di firma digitale per poter leggere tutti gli atti notificati in formato cades (per documenti in pdf) o pades.

la suprema corte nega sé stessa. sconfessata l’ordinanza n.20672/17 che tutelava il contribuente e proclamava la disparità di trattamento tra ente notificante e destinatario: l’atto notificato via pec con firma digitale – diceva la cassazione – è di difficile e non immediata consultazione con conseguente disparità di trattamento tra ente notificatore e contribuente.

la corte (con un pronto revirement cfr. ordinanza n.22320/17) sottolinea che nella dotazione di questi strumenti, non sia ravvisabile alcun onere eccezionale o di eccessiva gravosità a carico contribuente “integrando piuttosto la dotazione di quegli strumenti un necessario complemento dello strumento corrente della sua attività quotidiana e quindi un adminiculum ormai insostituibile per l’esercizio corrente della sua professione”.

consiglio: date la possibilità al vostro professionista di fiducia di consultare la vostra pec per permettere (non delegare) un duplice controllo e la relativa ricezione e tempestiva contestazione di qualsiasi addebito ed evitare il decorso dei termini ad impugnare.
la legge non ammette ignoranza (rectius ignoranti) e, a questo punto, strumenti carenti.

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