fisco turistico – business plan turistico – introduzione 1/2

in questa puntata di #fiscoturistico introduciamo il concetto di business plan declinato per le imprese turistiche.

domanda: buongiorno e ben ritrovati presso lo studio della bella associato. oggi, con i nostri esperti di leggi e tributi, riprendiamo con l’argomento caldo dello studio ovvero il #fiscoturistico; di cosa parliamo oggi, avvocato?
avvocato: io e stefano avremmo pensato di introdurre l’argomento di business plan turistico, avevamo già parlato di business plan in senso stretto, ma vorremmo declinarlo in ambito turistico. ciò nonostante, i principi ed i fondamenti del ragionamento per arrivare al business plan turistico assomigliano a tutti i settori, pertanto, questa puntata sarà generica e di beneficio comune.

domanda: dottore, perché costruire un business plan?
dottore: forse ancora tutti non se ne sono accorti, ma viviamo in un contesto sempre più competitivo e selettivo. il sistema “fare impresa in modo naturale” è fallito, una volta si diceva che quell’imprenditore aveva intuito e successo, oggi non è pensabile avere successo se non sei in grado di costruire strategicamente il modello di business. gli imprenditori devono pensare al proprio business e lavorare sul proprio modello costantemente. organizzare il lavoro, analizzare dati e redditività e gestire la finanza. a proposito di finanza, sappiate che le risorse disponibili, non ancora in modo diffuso ma ormai quello è il presente, tendono verso progetti settori sempre più premiali. agli imprenditori è chiesta la capacità di saper sviluppare una strategia coerente e, quindi, un business plan credibile. a lecco non ancora in modo diffuso, ma a milano, se cerchi finanza, devi essere preparato e credibile.

domanda: bene avvocato, da cosa vogliamo partire?
avvocato: cominciamo con le parole chiave, ovvero ambiente, settore, mercato e strategia. lo facciamo di modo che si possano stabilire le “regole d’ingaggio” tra noi ed i telespettatori, perché sia sempre più chiaro e contestualizzato il nostro modo di parlare. ambiente: viene inteso come l’insieme di condizioni e fenomeni esterni che producono effetti rilevanti sull’impresa. ambiente, poi, potrà essere inteso tanto ambiente economico quanto ambiente in senso stretto. poi, definiamo settore, ovvero un insieme di aziende legate da relazioni di interdipendenza e omogeneità di offerta; poi, aggiungerei mercato cioè l’insieme delle trattative che hanno per oggetto il prodotto turistico e che si manifestano con una certa ricorrenza, con impostazioni omogenee ed elevata interazione; finirei con strategia è il modo con cui una azienda intende interagire con l’ambiente, il mercato ed il settore.

domanda: dottore, ho notato che ricorre spesso il termine strategia, posizionamento strategico, perché insistete molto su questo concetto?
dottore: insistiamo molto perché l’esito di fare impresa è incerto. chiarisco. una volta, in un periodo di forte espansione, tutti volevano mettersi in proprio, ed era la scelta giusta: era faticosa sì, ma premiava quasi sempre. oggi, se vuoi fare impresa rischi di bruciare tante energie e soldi. allora o fai un piano d’azione di lungo termine, definisci e coordini le risorse per raggiungere uno scopo predeterminato o è meglio che lasci perdere. guardate il grado di mortalità delle start-up e si tratta di grandi idee nella maggior parte dei casi, invece, alcune volte, hanno successo delle idee mediocri ma ben impostate e ragionate. strategia vuol dire fare impresa prima sulla carta. fare impresa sulla carta, costa molto meno, ma ovviamente costa perché vi consiglio di essere bene assistiti, ma permette di fare delle scelte. le scelte strategiche determinano un posizionamento strutturale ovvero un posizionamento che diventa difficile e costoso modificare nel breve termine.

domanda: quali altri concetti vorreste introdurre ancora, avvocato?
avvocato: introdurrei, inoltre, il concetto di grado di concentrazione del settore, per capire se siamo in presenza di un settore concentrato ovvero di un settore frammentato, nel primo caso i livelli di guadagno sono tendenzialmente più alti ed il prezzo è una leva molto più funzionale. grado di differenziazione dei prodotti e di barriere all’ingresso. la differenziazione fa cadere la perfetta sostituibilita’: più un mercato è poco differenziato più guerra dei prezzi trovo. invece, l’impresa differenziata può ottenere un premium price che premia la sua diversità che le permette di posizionarsi nella mente del cliente ideale: effetto redditività maggiore, diventa fonte di attrattiva per gli investimenti. le barriere all’entrata significano la maggiore o minore difficoltà che nuove imprese incontrano per entrate in un mercato: prezzi di vendita che scoraggino l’ingresso di nuovi competitor.

domanda: saluti e chiusura.
avvocato e dottore: arrivederci e a presto.

Lascia un commento