fisco turistico – strategia turistica

in questa puntata di #fiscoturistico parliamo di strategia turistica e di come il privato faccia le veci di un pubblico colpevolmente assente.
domanda: buongiorno e ben ritrovati presso lo studio della bella associato. oggi, con i nostri esperti di leggi e tributi, riprendiamo con l’argomento caldo dello studio ovvero il #fiscoturistico; di cosa parliamo oggi, avvocato?
avvocato: parliamo di strategia turistica e di priorita’. la scusa ce l’hanno data due articoli che abbiamo letto sulla provincia di lecco settimana scorsa a tema turistico. il primo trattava il “turismo a cinque stelle” relativo al sereno hotel di torno, il secondo “le eccellenze lariane protagoniste in tv”.

domanda: e cosa dicevano questi articoli, dottore?
dottore: il primo, quello relativo al sereno hotel, tra l’altro non ci sono mai stato ma ci andrò presto e volentieri perché merita, faceva capire come, purtroppo devo dire non in italia genericamente ma anche qui da noi, l’imprenditore è lasciato in mezzo alla bufera, se è bravo e se ne intende riesce ad avere successo, ma avere successo da noi è molto più difficile che in altri paesi. allora, testualmente dall’articolo il sig. luis contreras, un imprenditore illuminato, dice “io fuori di qui non vendo il sereno, vendo il lago di como. alle fiere, con i clienti, è il lago che propongo. tutto il territorio ne guadagna. poi ci sarà tra loro chi sceglierà il sereno, ma anche chi opterà per altre strutture, anche di livello più basso. dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione”, aggiunge “[…] io vendo il brand lake como, è quello che funziona all’estero dove è visto come destinazione chic”, conclude con “questo primo anno è andato molto bene, meglio di quanto avevo previsto” e parliamo di un albergo di cinque stelle, lusso. ecco, non so se ci siamo capiti, in un paese normale, l’ente pubblico, per strategia e beneficio nella crescita economica dell’intero territorio, comunica e lo promuove, poi, l’albergatore/l’imprenditore può spendere risorse finanziarie e tempo per posizionarsi e promuovere la propria realtà. da noi, l’ombelico del mondo tra l’altro, la zona più ricca della regione europea più ricca, ci dobbiamo pensare personalmente a promuovere il territorio, rischiando di perdere risorse e tempo per il bene comune e non per nostra attività imprenditoriale. così facendo disperdiamo ricchezza.

domanda: avvocato, il secondo articolo di cosa parlava?
avvocato: il secondo articolo parlava di “eccellenze lariane protagoniste in tv”, e qui c’entrate anche voi. ovvero, si tratta di un’iniziativa intrapresa dal bim del lario e dall’autorità del bacino del lago di como, per la produzione di un documentario sulla scoperta del lago di como e delle sue valli. tale trasmissione, è in onda sulla nostra teleunica dallo scorso 3 ottobre ed è un programma itinerante che farà vedere lembi di terre lariane che meritano di essere conosciuti. i due promotori, che definirei “visionari”, il presidente dell’autorità di bacino, luigi lusardi, e il presidente del bim, cesare galli, è quella di dare una testimonianza interessante delle nostre zone. ecco questa iniziativa merita di essere lodata perché è nel solco di quanto si diceva, enti pubblici che investono a favore del territorio e nella sua promozione. certo, meritano un ringraziamento e, magari, un coordinamento con altre iniziative. ci vorrebbe una regia regionale, secondo noi, perché il lago di como interessa diverse provincie e ci vorrebbe una sovra organizzazione che coordini le iniziative di modo che, vinto l’attrito iniziale, si possa camminare spediti senza dover ricominciare da capo ogni volta.

domanda: dottore, ci parli, quindi, della strategia?
dottore: l’idea è quella del distretto turistico: un insieme di realtà simili per offerta raggruppate per territorio. individuata la “destinazione turistica”, si deve lavorare sull’identità, ovvero sui valori che la caratterizzano. pensare a quale clientela è interessante per il nostro territorio e trovare le strategie di comunicazione e di posizionamento maggiormente efficaci. questi investimenti e ricerche di mercato devono essere fatte dal territorio, dal pubblico a favore di tutti e le ricadute indirette, in termini anche di tasse locali, sarebbero sicuramente maggiori rispetto alle spese di marketing. ad esempio, a lecco, il turismo è in netta crescita ma è un turismo spontaneo e non cercato. in lecco abbiamo poca ricettività alberghiera e, quindi, i privati si stanno organizzando sempre più, per sfruttare le loro proprietà e metterle a reddito: i bed & breakfast e gli affitacamere sono in crescita. ma chi va in queste realtà, sono turisti stranieri che vogliono spendere poco e, quindi, mangeranno d’asporto, spenderanno poco in beni e servizi (compreranno una t-shirt non un maglione di cachemire) e l’offerta turistica si adatterà alla richiesta, entrando in un circolo vizioso che è questo: il lago di como, come brand, vende; il turismo di qualità, disposto a spendere, i cinesi e i russi, andranno a como, dove prospereranno e cresceranno negozi di lusso, creando ricchezza e valore. il turista straniero che vuole spendere poco e vuole andare sul lago di como, verrà a lecco, abbassando, quindi, la qualità dell’offerta locale. niente di male, sia chiaro, non è un discorso classista, intendiamoci. volevo capire se è una scelta, allora la si potrebbe sostenere o criticare, o se è improvvisazione. perché se si tratta di improvvisazione è solo da compatire.

domanda: avvocato, vuole aggiungere qualcosa?
avvocato: volevo suggerire che la fonte primaria di ricchezza sono gli alberghi, è un po’ come la fanteria per l’esercito. sono loro che ci danno la possibilità di avere turisti, una volta che sono qui, poi, compreranno beni e spenderanno in servizi. gli alberghi vanno aiutati a crescere e sostenuti, vanno fatti crescere dal punto di vista imprenditoriale, con l’educazione, e vanno coinvolti nella strategia. ce ne vogliono di più, e di maggiore qualità. so che lo stato incentiva fortemente le ristrutturazioni alberghiere ma, secondo noi, dovrebbe incentivare anche l’investimento nella costruzione ed acquisto di strutture ricettive in genere, soprattutto se allineate alla strategia del territorio, o magari se c’è un albergatore che vuole crescere, aggiungere/alzare di un piano o due o fare una ristrutturazione bisognerebbe se non aiutarlo almeno non ostacolarlo, eh!

domanda: saluti e chiusura.
avvocato e dottore: arrivederci e a presto.


Lascia un commento