confisca beni dell’amministratore solo se la società è incapiente

cass. pen. n.6053/17: illegittimo confiscare i beni del legale rappresentante senza prima aver valutato le disponibilità della società

nella sentenza in commento la suprema corte ha affermato il principio secondo cui il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato può essere disposto sui beni personali degli amministratori solo laddove il profitto (o i beni ad esso direttamente riconducibili) non sia più nella disponibilità della persona giuridica.

ciò posto, prima di procedere ad un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, pur non essendo necessario effettuare una ricerca generalizzata dei beni sociali da sottoporre a sequestro diretto, è indispensabile svolgere quantomeno una valutazione sommaria, condotta sulla base del compendio indiziario acquisito, delle disponibilità patrimoniali dell’ente che ha tratto vantaggio dalla commissione del reato al fine di sottoporle a sequestro diretto.

tutto ciò premesso, la suprema corte – riconosciuto che nel caso di specie l’ordinanza ha disposto il sequestro per equivalente sui beni dell’amministratore, senza alcuna preventiva considerazione relativa all’impossibilità del reperimento dei beni sociali costituenti il profitto del reato (peraltro rappresentato dal risparmio derivante dall’evasione di imposta e dunque da una somma di denaro sicuramente suscettibile di confisca diretta) – ha annullato l’ordinanza impugnata.

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